Corpus Domini – 22 giugno 2025

Buongiorno a tutti! Nella solennità del Corpus Domini la liturgia ci propone uno degli episodi della vita pubblica di Gesù che più ricorrono nei Vangeli: il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Dal contesto e dalla dinamica del racconto siamo chiamati a cogliere e contemplare il senso profondo dei gesti che anticipano quelli con cui Gesù istituirà, nell’Ultima Cena, il sacramento dell’Eucaristia. Ascoltiamo con il cuore e la mente aperti la Parola.

L’inizio della narrazione del miracolo dei pani e dei pesci – raccontatoci dall’evangelista Luca qualche versetto prima rispetto a quanto abbiamo appena ascoltato – ci mostra Gesù preoccupato di offrire ristoro ai Dodici, appena rientrati dalla missione. Il Maestro li aveva inviati ad annunciare il Regno e a liberare dai demòni e dall’infermità le persone che avrebbero incontrato. Vedendoli stanchi, ma anche contenti e soddisfatti per quanto di buono avevano compiuto, li invita a recarsi in disparte, in un luogo deserto, per riposarsi in sua compagnia. Il progetto però di sostare in ritiro nella città di Betsàida non va a buon fine. Le folle – dice Luca – appena vengono a sapere che il rabbi di Nazareth è nei paraggi, subito gli vanno incontro. Gesù, pur avvertendo come necessario il riposo per sé e per i suoi discepoli, sa che ci sono momenti in cui si è chiamati a cambiare programma. E quali sarebbero? Quelli in cui l’altro, con le sue necessità e sofferenze, chiede di essere accolto.

Mi viene in mente quanto diceva san Vincenzo de Paoli a una sua figlia spirituale che si sentiva in crisi perché il tempo della preghiera liturgica, comunitaria, a cui aveva sempre tenuto, le veniva sempre più spesso a mancare a causa delle crescenti richieste di assistenza ai poveri: «Il servizio dei poveri – diceva san Vincenzo – deve essere preferito a tutto. […] Se nell’ora della preghiera avete da portare una medicina o un soccorso a un povero, andatevi tranquillamente. […] Non dovete preoccuparvi e credere di aver mancato […]. Non è lasciare Dio quando si lascia Dio per Iddio, ossia un’opera di Dio per farne un’altra. Se lasciate l’orazione per assistere un povero, sappiate che far questo è servire Dio».

È la carità che muove Gesù. La compassione di cui parla l’evangelista è questa: non la semplice risposta a chi ti impietosisce, ma l’amore che ti spinge dal profondo di te stesso e che non puoi non ascoltare. Perché in quell’amore, che richiede in modo esigente dedizione, ascolto, tempo, sacrificio… in una parola: l’offerta di sé stessi, si trova il senso di tutto. Potremmo dire che l’offerta di sé stessi è anche il senso del miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Pensateci un attimo: dopo aver ricevuto da Gesù ciò che cercavano, le persone continuano a sostare nel deserto in compagnia sua e della sua comunità, la quale si sente un po’ a disagio perché non sa come venire incontro alla necessità che inevitabilmente si presenterà di lì a poco: come sfamare tutta quella gente che li ha seguiti nel deserto? Propongono perciò di chiudere bottega e rimandare tutti a casa. Gesù, in tutta risposta, rivolge loro una frase apparentemente poco ragionevole: «Voi stessi date loro da mangiare». Rispondono i discepoli: «Come? Non abbiamo sufficienti provviste per tutti!». Gesù sta cercando collaborazione per portare nel deserto la vita! Non dice: “date ciò che avete portato con voi”, ma “date voi stessi”. Anche se povero di mezzi, l’uomo che dona se stesso vede la propria povertà trasformata in una grazia sovrabbondante, capace di soddisfare le necessità del mondo intero. Il mondo si sfamerà, ci sarà vita per tutti, solo quando si entrerà nella logica eucaristica dell’offerta di sé, della carità, dell’amore disinteressato e incondizionato per ogni uomo.

Signore, nella solennità in cui siamo chiamati a contemplare più in profondità il mistero eucaristico, fa’ che possiamo fare sempre più della nostra vita un’offerta incondizionata e gratuita per tutti, come Tu hai offerto Te stesso, il Tuo Corpo e il Tuo Sangue, in modo gratuito e incondizionato per la salvezza del mondo. Buona solennità del Corpus Domini a tutti!