III Domenica di Avvento – 17 dicembre 2023

Buongiorno a tutti! Nella terza domenica d’Avvento la liturgia insiste sulla testimonianza di Giovanni il Battista. Nelle parole che stiamo per ascoltare e meditare ci viene dato di conoscerlo un po’ di più e di raccogliere una provocazione importante non solo per il cammino di preparazione al Santo Natale ma per la vita di tutti i giorni. Apriamo allora la mente e il cuore per accoglie la Parola.

Domenica scorsa ci siamo introdotti nel deserto con una moltitudine di persone per accogliere l’invito del Precursore a preparare la via DEL Signore, a predisporre il nostro cuore ad accogliere con sempre maggiore disponibilità la Parola. Oggi siamo invitati ad ascoltare con maggiore attenzione Giovanni per accogliere non solo il suo invito ad incontrare e accogliere Gesù nella nostra vita ma anche ad essere, come lui, propositori del medesimo messaggio verso i nostri fratelli e le nostre sorelle. Insomma, siamo anche noi, come il Battista, inviati da Dio ad invitare tutti a preparare la via DEL Signore. Ma come? La risposta è semplice: impariamo da Giovanni. Nel presentarlo, l’autore del quarto Vangelo ci dice, innanzitutto, che è un uomo, semplicemente un uomo, senza alcun altra specificazione. Non vengono presentate le sue credenziali. Per esempio: che è uomo virtuoso, nato da una famiglia sacerdotale, in modo prodigioso. Si tace su questi particolari, perché quello che conta è già incluso nel termine “uomo”. Dire uomo, significa, non solo uno che appartiene al genere umano, ma uno che mostra la propria umanità in una forma bella. Pensateci un po’: quando ci troviamo di fronte una persona capace di fare cose basse, brutte, l’epressione che ci viene spontanea alla mente è: ma che uomo è? Come a dire, uno che non è neppure degno d’essere riconosciuto come uomo. Ecco, Giovanni Battista è un uomo degno d’essere chiamato uomo. Quando si dice questo, si dice tutto. Nell’elogio che Gesù fa del Battista, nel Vangelo secondo Matteo, è detto questo con altri termini: Giovanni – dice Gesù – è il più grande tra i nati da donna, è uno cioè in cui si può riconoscere l’umanità nella sua forma migliore.

Continuiamo. Giovanni è un uomo “inviato da Dio per dare testimonianza alla luce”. Ma come si fa a dare testimonianza alla luce? Un’immagine che può aiutarci a cogliere meglio questo tratto dell’identità del Battista è quella della trasparenza del vetro. Giovanni è un uomo trasparente. Non nel senso che non si vede, che non ci accorge di lui, ma nel senso che attraverso di lui, come nel vetro trasparente, la luce filtra senza trovare ostacoli. Lui non è la luce. Giovanni ne ha piena consapevolezza. Deve però fare in modo che attraverso di lui, attraverso la sua testimonianza, la luce possa illuminare le persone che si rivolgono a lui. Un sinonimo di trasparenza è credibilità, coerenza, consapevolezza di sé, umiltà. Sono tutti aggettivi che caratterizzano una testimonianza luminosa, attraente, capace di trascinare nel deserto tante persone. Se, al contrario, Giovanni non fosse trasparente, fosse cioè opaco, troppo pieno di sé, la luce non lo attraverserebbe, non raggiungerebbe nessuno, non avrebbe la capacità di illuminare il cammino dell’umanità, così da aiutarla a comprendere dove si sta dirigendo.

Un’ultima cosa. Giovanni il Battista annuncia che Gesù è presente, è in mezzo a noi. Purtroppo però non lo conosciamo. Questo è, in verità, il vero motivo del mancato riconoscimento di Gesù e, di conseguenza, della difficoltà ad accoglierlo.

Per questo, Signore, aiutaci ad essere donne e uomini veri, trasparenti, umili, capaci di lasciarci illuminare dalla luce della tua Parola perché possiamo conoscerti sempre più in profondità e riconoscerti in ogni uomo e in ogni tempo, in tutti i modi in cui ti manifesti nella storia nostra e di tutti. Fa’ che, come il Battista, illuminati dalla tua presenza e dal tuo Vangelo possiamo aiutare altri ad incontrarti e accoglierti. Buona terza domenica d’Avvento a tutti!

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