IV Domenica di Avvento – 24 dicembre 2023

Buongiorno a tutti! Nella quarta domenica di Avvento, entriamo in punta di piedi in casa di Maria, a Nazareth, per assistere al momento in cui Gabriele, il messaggero di Dio, le comunica la sua vocazione e missione. Non dovremmo mai stancarci di riascoltare le parole del loro dialogo se vogliamo trovare forza, coraggio e ispirazione per le scelte, molto spesso dure, difficili, che siamo chiamati a compiere nella nostra vita. Mettiamoci in ascolto della Parola.

Desidero soffermarmi oggi sulle parole dell’arcangelo Gabriele,sia  quelle dette all’inizio, al momento del saluto, che quelle pronunciate alla fine, a conclusione del dialogo. Entrando in casa di Maria l’angelo dice: «Rallegrati, o piena di grazia, il Signore è con te». Parole misteriose, dense di significato. Parole che annunciano gioia: «rallegrati, Maria!». Gabriele è venuto a portare un annuncio che riempirà di gioia il cuore della giovane che si trova di fronte. Prima ancora di dire in modo esplicito il contenuto del suo messaggio, l’arcangelo vuole rassicurarla. Con delicatezza le sta dicendo solamente una cosa: «la mia presenza nella tua casa, se da un lato sta creando nel tuo cuore un profondo turbamento, dall’altro, ti posso assicurare, sarà motivo di gioia per te e per l’umanità intera». Le parole di Gabriele rivelano, inoltre, che Maria è la «piena di grazia». Sono parole che diciamo spesso nell’orazione mariana più nota. Ave Maria, piena di grazia. Ma cosa vuol dire che Maria è piena di grazia? Vuol dire che vive in ogni momento nell’ascolto attento e obbediente della Parola del Signore, interamente coinvolta nel suo mistero di vita e d’amore. Maria ama la Parola di Dio e la medita nel profondo del cuore. Si potrebbe dire che proprio perché le parole di Dio non le scivolano addosso come l’acqua sull’impermeabile, come spesso ci accade, ma la toccano, la coivolgono completamente, rimangono costantemente in Lei, trovano in Lei un’anima disponibile alla loro incarnazione come non si era visto in nessun altra creatura in precedenza. Infine, le parole del saluto dell’angelo rivelano come è disposto Dio nei confronti di Maria: «il Signore è con te». È questo, più ancora del messaggio che l’angelo è venuto a portarle, il vero motivo della gioia. Sapere che il Signore è vicino, che lo si può incontrare, che si può stringere con lui una relazione non può che riempire il cuore di gioia.

Passiamo adesso a considerare le parole conclusive. Parole che dovrebbero infondere in Maria coraggio, forza, certezza nella continua assistenza del Signore nelle fasi successive della sua non facile maternità. La rivelazione della gravidanza inaspettata di Elisabetta, deve essere accolta da lei come il segno inequivocabile che “nulla è impossibile a Dio”. «Vedi – dice Gabriele – anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Dio agisce misteriosamente nella storia. Se avessimo la pazienza di ascoltare e vedere come Maria, con gli occhi della fede, ci accorgeremmo che davvero Dio può tutto, che Dio c’è, è presente. Ma può tutto secondo la sua volontà. Nel senso che a noi piacerebbe che Dio realizzasse tutto quello che gli chiediamo, perché se può tutto, allora perché non può fare quello che gli diciamo? Dio può tutto, c’è ma in modi che scombinano completamente i nostri schemi. Per lui, anche una sterile può avere un figlio, anche il deserto può fiorire, anche la situazione che a nostro giudizio appare irrisolvibile e disperata può avere un nuovo inizio. Nulla è impossibile a Dio! Maria, quando l’angelo giunge a questa affermazione, ha capito la cosa più importante: per realizzare il progetto che Dio ha nel cuore, bisogna rinunciare ai propri schemi mentali, alle proprie paure, ai propri timori. È in quel momento che infatti dice «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». Maria dona tutto a Dio, così può generare Gesù!

Maria, madre nostra, aiutaci a maturare in noi la consapevolezza della nostra povertà, perché la Parola possa trovare in ciascuno un cuore accogliente, capace di essere da essa rigenerato, così da pulsare della stessa vita di Dio. Buon compimento dell’Avvento e buon Natale a tutti!

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