SS.ma Trinità – 15 giugno 2025

Buongiorno a tutti! Celebriamo in questa domenica la solennità della Santissima Trinità. Un mistero che non potremo mai comprendere fino in fondo, perché le nostre capacità razionali non saranno mai in grado di offrirne una spiegazione ultima e definitiva. Un mistero, infatti, è tale — come dice Gabriel Marcel, filosofo francese — non perché sia impossibile da comprendere, ma perché non si finirà mai di comprenderlo del tutto. Ascoltiamo allora le parole di Gesù, consegnate ai discepoli durante l’Ultima Cena. Parole che ci invitano a lasciarci condurre dalla luce dello Spirito verso la verità tutta intera del mistero trinitario.

 

Gesù afferma di avere ancora molte cose da dire. Questo significa che non ha detto tutto. È vero: le parole dell’Ultima Cena non sono le ultime. Ci sono ancora quelle pronunciate sulla Croce, e quelle dei quaranta giorni tra la Risurrezione e l’Ascensione. Eppure, anche queste — così come tutte le parole dette lungo il cammino — i discepoli le hanno ascoltate senza comprenderne pienamente il significato. Gesù lo sa. Sa che i suoi amici non sono in grado di coglierne la portata e di sostenerne il peso. Perché sono parole impegnative, che riguardano il mistero del Padre, del Figlio — con cui hanno camminato e che glielo ha rivelato — e dello Spirito Paraclito, che, a partire dal giorno di Pentecoste, li aiuterà a comprendere e a ricordare tutte le parole ascoltate e gli eventi vissuti, per coglierne il senso più profondo.

Nella mentalità contemporanea, segnata dalla convinzione che sia vero solo ciò che è scientificamente dimostrabile, c’è poco spazio per il mistero: per qualcosa che — come si diceva all’inizio — non si finirà mai di comprendere. Avere a che fare con il mistero di Dio, che è Padre, ma anche Figlio e Spirito Santo, lascia molti interdetti. Di fronte a una verità di questo tipo, indimostrabile con i criteri scientifici, molti sono tentati di considerarla un’astrazione teologica, priva di senso. Eppure, si tratta di semi di verità, capaci di spalancarci a una comprensione nuova della realtà umana e del mondo, a patto che li si lasci attecchire nella mente e nel cuore. Quando si ama qualcuno, non è detto che si capisca tutto subito. Nel cuore si avverte qualcosa che solo più tardi, grazie alla pazienza di far crescere giorno dopo giorno una relazione, si comincia a comprendere. La persona è un mistero, il mondo è un mistero, l’amore stesso è un mistero: se ci si lascia attrarre, se li si accoglie all’interno di una relazione amorosa, se ne può cogliere, un po’ alla volta, il senso. L’assenza di amore — verso l’altro, verso il mondo, verso Dio, verso l’amore stesso — blocca in partenza qualsiasi possibilità di comprenderli. È certamente vero che si ama una realtà tanto più quanto più la si conosce, ma è ancor più vero che il processo di conoscenza inizia solo nel momento in cui, ancora prima di conoscerla davvero, si comincia ad amarla. Pensateci un attimo: i discepoli di Gesù, quelli ai quali, nel Vangelo di oggi, nel Cenacolo, viene aperta la conoscenza dei segreti di Dio Padre e del Paraclito, avevano forse capito tutto di Lui e di ciò che diceva, quando iniziarono a seguirlo? Neanche per sogno. Ci è voluto tempo, tanto tempo: quello condiviso lungo il cammino, giorno dopo giorno, e anche il tempo dopo la Pentecoste, quando si sono lasciati guidare dallo Spirito verso la verità tutta intera. L’inizio della loro esperienza discepolare — quando lasciarono tutto per seguire Colui che li chiamava a diventare pescatori di uomini — si può spiegare in un solo modo: avevano intravisto in Lui qualcosa che li aveva attratti, che li aveva fatti innamorare. Si può decidere di cambiare, di dare un nuovo corso alla propria vita, solo per amore. Non esistono altre ragioni umane sufficienti a farci compiere un passo così radicale. Gesù, per i discepoli, era all’inizio poco più che uno sconosciuto. Solo innamorandosi di Lui, potevano intraprendere un autentico cammino di conoscenza.

Fai, o Signore, che l’amore che proviamo nei tuoi confronti ci spinga ad approfondire la conoscenza del mistero della Trinità, per vivere con più intensità la relazione che ci lega a Te e la missione che ci hai affidato. Buona solennità della Santissima Trinità a tutti!